Trieste, oltre a essere la città della Barcolana, è anche la casa di una cucina sorprendente, capace di incrociare i gusti mediterranei con quelli mitteleuropei.
Fra i locali spicca un formato che si può trovare solo qui: il buffet. Un bancone da bar e qualche tavolo in legno, caratterizzano locali a metà fra un bar e una trattoria, dove si può mangiare qualsiasi cosa a qualsiasi ora della giornata. Dalla “caldaia” si può attingere a bolliti non solo per pranzo o per cena, ma anche per il “rebechin”, ovvero per uno spuntino tutto triestino.
Altra caratteristica dei buffet è l’accessibilità, non solo per l’offerta di piatti ad un prezzo economico, ma soprattutto per un clima inclusivo, che permette una frequentazione variegata: non è difficile vedere un operaio seduto a poca distanza da una signora piena di gioielli.
Il menù varia poco da un buffet all’altro, e non varia per nulla al cambiare delle stagioni. Perché entrare in un buffet è come tornare a casa, e il piatto preferito non può essere stato sostituito. I vapori dei bolliti -che qui chiamano “misto di caldaia” e si accompagnano a senape e kren- avvolgono fin dall’ingresso e appannano gli occhiali. Nei buffet troverete tante specialità della tradizione Triestina: le patate in tecia, il prosciutto cotto locale, il goulash triestino, gli gnocchi di pane…