Agostino Straulino (1914 – 2004) è una figura leggendaria della vela italiana.
Ha imparato ad andare a vela nel golfo del Quarnaro (dove nacque) per poter andare a scuola. A proposito della sua isola, Lussino, disse: “Sulla mia isola sono venuto al mondo e cresciuto. Là ho capito il mare e il mare mi ha accolto tra i suoi abitanti. Là ho conosciuto il vento e l’ho fatto diventare mio amico”.
Dopo la guerra, impegnato nelle operazioni di sminamento del golfo di Taranto, perse quasi completamente la vista in seguito all’esplosione di un ordigno bellico. La vista ritornò poi lentamente, ma per prepararsi alle Olimpiadi del 1948 dovette allenarsi di notte. A quelle Olimpiadi, a Torquay, perse l’oro nella classe Star per un disalberamento a 100 metri dall’arrivo dell’ultima prova. Si rifarà a Helsinki 4 anni dopo, e poi a Melbourne nel 1956, vincendo rispettivamente l’oro e l’argento olimpico nella classe Star.
Fra il 1964 e il 1965 assume il comando dell’Amerigo Vespucci, la mitica nave scuola della Marina Militare, ed entra nella storia grazie ad alcune gesta leggendarie: l’uscita a vele spiegate dal porto di Taranto, la risalita del Tamigi a vela fino a Londra, l’ormeggio a Portsmouth senza rimorchiatori e il record di velocità (14,6 nodi).