Il pirlo

Il pirlo è un cocktail diffuso prevalentemente nell’area della città e della provincia di Brescia. Si tratta di un cocktail da aperitivo a base di vino bianco, Campari, acqua frizzante (o seltz) e una scorza di limone.

Il pirlo bresciano tradizionale differisce dallo spritz Veneto perché in passato veniva utilizzato esclusivamente un vino bianco fermo invece che il prosecco e, di fatto, in origine il pirlo era una bevanda alcolica ferma. In realtà, a partire dagli anni ‘70 il pirlo ha acquisito “frizzantezza” grazie all’aggiunta di acqua gasata (o seltz), e a partire dagli anni ‘80 la “frizzantezza” è stata ottenuta grazie all’aggiunta di vino bianco frizzante.

È utile precisare che il pirlo non dovrebbe essere composto da spumante (nel qual caso parleremmo di spritz), ma da vino frizzante. Inoltre, sempre a differenza dello spritz, il pirlo è accompagnato solo da una scorza di limone, e non da fette di arancio o dal ghiaccio, che comunque è possibile trovare in qualche variante modaiola.

In alcune varianti il Campari (che dà origine al pirlo Campari) viene sostituito con il meno alcolico Aperol (che dà origine al pirlo Aperol).

Il pirlo veniva tradizionalmente servito nel classico bicchiere tumbler da bar, che oggi è stato sostituito da un bicchiere con stelo alto e la forma a palloncino.

Quando il pirlo è doppio si chiama “pirlone”. Ed è curiosa l’origine del nome; “fare un pirlo” in dialetto bresciano significa cadere, esattamente con la stessa piroetta con cui l’amaro versato nel vino tende ad andare verso il basso per poi risalire verso l’alto.